Il Video Storytelling

Perchè il video storytelling è ciò a cui puntare?
Perchè il web e i social media prediligono gli elementi visuali e i consumatori si aspettano di poter fruire contenuti video o immagini.
Bisogna però tener presente che oggi giorno viviamo in una società over communicated dove il pubblico è sottoposto continuamente ad un sovraffollamento di messaggi.
Perchè i video catturino l'attenzione e suscitino interesse nelle persone devono pertanto essere di alta qualità e raccontare una storia rilevante.



Ma quanto deve durare un video?
Dipende da che cosa si vuol comunicare e su quale piattaforma: se il video deve essere diffuso attraverso i social network (es. Facebook) sarà molto breve, non più di un minuto/un minuto e mezzo, se invece lo si vuole veicolare su un sito web può essere più lungo.

Come far interagire il pubblico?
Quando si manda un video in diretta streaming,  i consumatori producono in modo naturale contenuti live, condividendo e commentando ciò che sta accadendo. In questo modo il pubblico sente di poter interagire in modo più diretto e reale con il brand.




Ecco alcuni esempi di video storytelling ben riusciti:

"Quando gli optional di un'automobile prendono vita"
L’idea originale di Kia Motors è stata paragonare gli optional della Cerato Hatch a delle comparse cinematografiche. Se con la Cerato Hatch gli optional sono di serie, allora le comparse possono diventare protagoniste di una web-series.
Con questo è stato inventato un modo alternativo e divertente per raccontare qualcosa di “già visto”.
Se si raccontano storie di qualità le persone sono disposte a dedicare parte del loro tempo a guardare, condividere e commentare tali contenuti, perché nella società frenetica in cui viviamo la moneta di scambio è il tempo. Inoltre, più le storie parlano un linguaggio vicino alla gente, più la gente si identificherà in esse. 
Le puntate sono andate in onda sul sito australiano di Kia Motors.

"Quel pezzo di storia che si può comprare"
Falling for you è una web series stile Sex and the City dove la moda e le peripezie amorose sono le protagoniste. Questa serie ha, però, una particolarità: è collegata ad una piattaforma e-commerce di moda. Questo vuol dire che se agli spettatori interessano determinati capi presenti nella serie, non dovranno rompersi la testa per capire dove potranno reperirli, ma basterà cliccare sul riquadro raffigurante il prodotto desiderato per entrare nello shop online e comprarlo all'istante.
Pertanto perché un video storytelling vada a buon fine è bene che ogni contenuto possa far presa su determinati micro target (in questo caso il pubblico di riferimento è il target eterogeneo di Sex and the City).
Le puntate sono andate in onda su fallingforyou.target.com.

"La mia vita sul web"
Una mamma imperfetta è la serie web prodotta da Corriere della Sera, Rai Fiction, Indigo Film e 21 arrivata poi anche in tv. Questa serie innovativa, esemplificazione del successo della crossmedialità dei contenuti, gira intorno alle peripezie della vita quotidiana di una mamma che cerca di destreggiarsi tra marito, figli e lavoro. 
E' una storia vicina al pubblico che parla la lingua del pubblico, ecco perché piace. 
Per la prima volta in Italia si è cercato di creare una sinergia tra linguaggio del web e della tv: raccontare storie nelle quali la gente si identifica e partecipa interagendo creando una community sul web.
E questo nonostante un rischio corso, infatti lo stesso De Bortoli ha detto: “Abbiamo sperimentato una fruizione diversa perché sul web di solito la fruizione è limitata, al massimo un minuto, mentre la nostra serie dura ben 8 minuti che sul web sono un'eternità”.
Un’idea semplice, ma al contempo innovativa, che ha già conquistato l’attenzione degli Stati Uniti (i diritti sono stati comprati dalla ABC) e che il 14 di Ottobre tornerà online con una nuova scoppiettante stagione.
Le puntate sono andate in onda su Corriere.it.

Tratto e rielaborato da "Cosa significa fare Storytelling Digitale e qual'è il rapporto con i media in cui viene veicolato", Internet Days 2013

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