Sei buone regole per un e-commerce di successo

In Italia c’è una mancanza di e-commerce non nella domanda ma nell’offerta; manca pertanto una strategia di e-commerce globale. Come mai? 

Una risposta potrebbe essere la seguente: la vendita online viene vista come un conflitto di interessi, perché si teme di fare lo sgambetto ai propri distributori. All’estero non è così.






Quali sono le leve su cui puntare per rendere super stratosferico il proprio sito e-commerce?

 1) Remarketing (che, però, costa) usando gli strumenti Google; es. Adwords o Rete Display



2)   Social con contenuti ad hoc che portino l’utente sul sito. Tener conto che su Facebook ciò che vediamo è influenzato dal “nuovo” edge rank: vediamo i post delle pagine/utenti con cui interagiamo di più. Per interazione su Facebook si intendono i “mi piace”, i commenti e le condivisioni.
3)   Tutte le pagine devono essere usabili da qualsiasi device. E sempre più persone si connettono da mobile. Ci sono due scuole di pensiero: alcuni dicono che è bene creare due siti: uno per mobile e uno per computer. Altri dicono che è meglio crearne uno e adattarlo a tutti i device.
4)   Tutte le pagine del sito devono contenere le informazioni essenziali per rendere non solo facile la navigazione, ma anche consapevole l’utente nelle scelte che fa (es. informazioni su spedizioni, resi, costi, orari, contatti, ecc…)
5)   Ogni landingpage è importante come l’home page. Se un’utente entra dalla landing page X perché è arrivato dai social, per lui quella landingpage sarà la sua home page.
6)   Utilissimo il posizionamento del sito, grazie al seo e social! Ce lo spiega Red Aliens tramite un’interessante infografica


Dopo aver preparato il sito ed averlo ottimizzato seguendo i suggerimenti sopra riportati, che fare quando l’utente, finalmente, ha comprato.  Soddisfatti lo lasciamo andare o lo teniamo in qualche modo legato a noi?


Certamente, lo dobbiamo … “coltivare”; dobbiamo cioè catturare l’attenzione dell’utente e trattenerlo tenendo presente quanto segue:
-  segnalare i prodotti correlati che altri utenti hanno comprato; prodotti simili per categoria oppure accessori del prodotto comprato;
-    suggerire prodotti e servizi in base allo storico dell’utente (ovvero quello che ha comprato in precedenza);
-     suggerire all’utente di loggarsi tramite il proprio account face book: in questo modo si potrà analizzare ciò che gli piace e il suo contesto sociale;


Commenti

  1. Ciao Eleonora,
    ottimo post e ottimi suggerimenti!

    La mia esperienza mi dice infatti che prevedere prima, soprattutto a livello tecnico, certe cose, porta a maggiori risultati poi!

    Aggiungerei anche l'email marketing nella cassetta degli attrezzi, magari abbinata al remarketing. Strumenti veramente potenti, che ne dici?

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  2. Ciao Valentina, ti ringrazio!

    Assolutamente sì, l' e-mail marketing, e tutti gli altri strumenti di direct marketing, possono essere senza dubbio degli strumenti molto efficaci per coinvolgere in modo diretto il consumatore finale :-)

    Ne ho parlato in modo approfondito in un'altro post, proprio stamane, dedicato alla comunicazione negli Enti Pubblici. Se vuoi puoi dargli un'occhiata http://www.argoserv.it/comunicazione-negli-enti-pubblici

    In questo caso, invece di parlare coi consumatori, si parla coi cittadini.... ma i principi strategici per una comunicazione efficace e a due vie... sono gli stessi :-)

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