Strategie di marketing in un mondo omnichannel





Cosa sta succedendo? Ci sono vari retailer che in questi ultimi anni stanno espandendo sempre più il proprio business online e, nello stesso tempo, famosi e-commerce che hanno aperto negozi fisici.
Per non parlare dei diversi outlet aperti in questi ultimi anni sia online che sui social.


Come influenza tutto ciò il brand?


Già, perché si parla tanto di come l’omnicanalità influenzi i canali distributivi e di business, ma ben pochi si fermano a pensare come questo possa intaccare
i brand, i marchi.

In fin dei conti, se il tuo brand non ha una buona reputazione, l’unica cosa che puoi fare è abbassare il prezzo, come dice l’esperto di vendita.  


Centralità del cliente

E allora? E allora, ancora una volta il cliente deve essere posto al centro. Soprattutto nel B2C, dove spesso le persone non conoscono neanche il termine “omnicanale”, per cui un canale o un altro per loro non fa la differenza.

L’unica cosa che importa è che i loro bisogni siano soddisfatti. Non i tuoi bisogni, che spesso coincidono solo con la necessità di vendere sempre di più, ma i loro, che coincidono con il trovare il prodotto che cercano e che li soddisfa pienamente.

Per comprenderlo, ovviamente, non si può prescindere dai dati oggettivi.
In particolare ci serve raccogliere dati che ci dicano cosa piace o non piace di un certo prodotto, cosa ha spinto a scegliere quella particolare marca, come usano ciò che hanno acquistato, perché eventualmente  hanno cambiato marca.
Naturalmente con riferimento al sesso, all’età, al livello socioeconomico, ecc.


Importanza della sfera emozionale

Una volta raccolti, come utilizzarli?
Toccando il lato emozionale del proprio pubblico.
Lo stimolo emozionale è senza dubbio importantissimo per influenzare la decisione d’acquisto.

Il tono affettivo piacevole o spiacevole suscitato da un qualsiasi elemento di un annuncio pubblicitario può influire sulla relazione del consumatore con il brand; pertanto è estremamente importante curare anche questo aspetto.
Bisogna studiare i toni affettivi associati a tutti i vari risvolti dell’annuncio: le illustrazioni, i colori, i caratteri tipografici, la musica.
Se, ad esempio, il messaggio è legato all’eleganza e alla raffinatezza, mentre i caratteri tipografici scelti suggeriscono mediocrità e robustezza, gli effetti verranno a conflitto e tenderanno ad annullarsi anziché a rafforzarsi reciprocamente.

Se trasmetti un’emozione, se stimoli e rilasci un sentimento, le persone entreranno in empatia con il brand e, quindi, saranno più inclini a condividere contenuti, a comprare, ecc.

Tutto questo è da tenere in grande considerazione, perché non sei tu a decretare il successo del tuo business, ma i tuoi clienti. Tuttavia tieni anche presente che non puoi governare al 100% le decisioni dei tuoi clienti e le loro emozioni, puoi però influenzarle.

Quindi la mission è chiara: diffondere l’influenza del brand su diversi canali per connettersi al proprio pubblico, raggiungendolo proprio là dove si trova.
Attenzione! Quando esplori nuovi canali di comunicazione, ricordati che anche se un canale di comunicazione esiste non vuol dire che debba essere utilizzato a tutti i costi.
Non tutti i brand hanno la necessità di stare su tutti i Social esistenti.
Certi canali non solo non sono utili, ma alcuni potrebbero confondere o addirittura danneggiare l’immagine del tuo brand.

Nel prossimo post faremo un excursus sugli step da seguire per cercare di raggiungere gli obiettivi di branding e quindi di businesss!
Resta sintonizzato!

Commenti